

Yule
21 dicembre
C'è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce.
Leonard Cohen
E' la notte più lunga dell'anno, la notte del solsitizio di inverno.
Contrariamente a quanto si è portati a credere, la notte del 21 dicembre è un momento di speranza, di rinascita. Il culmine dell'oscurità e anche l'inizio della sua fine.
Il solstizio apre la strada al regno della luce.
Il sole sorgerà per tre giorni sempre nello stesso punto, come indica la parola stessa solstizio, la cui etimologia latina è "sol stat": il sole che si ferma.
In questo drammatico momento l'oscurità regna sovrana, ma, nel momento massimo del suo trionfo, cede lo scettro alla luce che lentamente inizia a prevalere sulle brume invernali.
Dopo il solstizio, le notti si andranno progressivamente accorciando.
Gli alberi segretamente iniziano a preparare le gemme, gli spiriti della terra e dei boschi raccolgono energie per allestire una nuova primavera.
Nella tradizione germanica si consacrava questo periodo a Odino, mentre gli antichi Romani veneravano il Dio saturno nelle festività a lui dedicate chiamate, appunto, Saturnalia.
Le celebrazioni iniziavano a metà dicembre per finire il primo di Gennaio. Si decoravano le case con corone d'alloro, si appendevano candele sui sempreverdi, ci si scambiava doni e si imbandivano lauti pranzi in famiglia. Tutte tradizioni acquisite poi dalla tradizione cristiana.
In occasione dei Saturnalia, inoltre, si liberavano gli schiavi.
Yule è la nascita del Sole bambino, in attesa che crescendo dia nuova luce.
E' un momento di raccoglimento, la fine di una gestazione.
Yule è il concetto stesso di NASCITA, racchiude in sé il mistero della vita.
E' l'apparire di una nuova luce, che dapprima fioca, deve crescere dentro di noi.
Inizia l'infanzia del divino che c'è in noi, una piccola fiamma di cui dobbiamo farci amorevoli nutrici e custodi.
Come le devote Vestali, dobbiamo avere cura di queso fuoco che, debole, inizia a rischiarare le fredde notti invernali e i nostri animi.
Se avremo fatto il nostro lavoro, conosceremo presto una nuova primavera.
Pianta sacra di questo periodo è il Vischio, simbolo del maschile e pianta sacra per eccellenza. La sua fenomenologia è ricca di significati e di misteri. E' una pianta aerea, i cui frutti crescono solo a tre o multipli di tre, ricca di curiosità che nei secoli hanno suscitato l'interesse e l'attenzione di druidi, scienziati ma di chiunque nella vita si sia trovato ad alzare la testa e trovarsi sotto un rametto di vischio.
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Una bevanda tipica di yule è il wassal, scopri la ricetta