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IL VISCHIO

Un bacio sotto il vischio per un anno di gloria

Il vischio è una pianta druidica importantissima, sacra fin dalla notte dei tempi, conosciuta ancora oggi con l'appellativo "anima del mondo". E' simbolo di potere, di saggezza e di rinascita.

E' una pianta semiparassita, che cresce sui rami degli alberi senza toccare mai terra. Si attorciglia attorno a meli, pioppi, salici e betulle, ed è facilmente riconoscibile, soprattutto quando perde le foglie, per via della sua forma che ricorda un nido di uccelli. 

Il vischio fiorisce a marzo e ad aprile, ma è a dicembre che sui suoi rami compaiono le caratteristiche palline bianche che lo rendono la pianta natalizia per antonomasia. Sono queste palline a costituire il "nido" che verrà poi rotto dagli uccelli in cerca di cibo. E' proprio grazie a loro che la maggior parte dei semi riesce a sparpagliarsi in giro, in questo modo il vischio si conferma come una pianta aerea affidata alla cura delle creature del cielo. 

Per i Druidi  era una pianta talmente sacra che usavano raccoglierla solo in caso di estrema necessità, con la luna sempre crescente, scalzi, a digiuno e con un falcetto d'oro. Il vischio, pianta degli Dei del Cielo, ha delle proprietà curative ma può anche essere velenoso. E' un farmaco, nel senso greco del termine, e se sapientemente usato può guarire da febbre ed epilessie.

Ma perché ci si bacia sotto il vischio? 

Nella mitologia celtica, il vischio era legato alla dea anglosassone Freya, sposa del dio Odino e protettrice dell'amore e degli innamorati. La leggenda narra che Freya aveva due figli, Balder e Loki. Il secondo, cattivo e invidioso, voleva uccidere il primo, buono e amato da tutti. 
Venuta a conoscenza di ciò Freya cercò di proteggere Balder e chiese a Fuoco, Acqua, Terra, Aria e a tutti gli animali e le piante di giurare la loro protezione per l'incolumità del figlio, e così fecero. 
Loki però scoprì che la madre non si era rivolta ad una pianta, che non viveva né sopra né sotto terra: il vischio. Intrecciando i rami di questa pianta fece così un dardo appuntito, lo diede al dio cieco dell'inverno, che lo tirò dal suo arco colpendo
 Balder che per questo morì. 
Tutti gli elementi della Terra e del Cielo si rattristarono per la morte dell'amato Balder e per tre giorni e tre notti cercano con tutte le loro forze di riportarlo in vita, ma non riuscirono. Freya, rassegnata e disperata, pianse tutto il suo dolore sul corpo del figlio. Magicamente, le lacrime sincere della madre, a contatto con il dardo di vischio, diventarono le bacche perlate della pianta e Balder riprese vita. Così Freya, colma di felicità, ringraziò chiunque passasse sotto l'albero su cui cresceva il vischio con un bacio. 
Da lì in poi la dea vuole che chi sta sotto il vischio si baci, per avere la sua protezione eterna, simbolo della vita e dell'amore che sconfigge anche la morte.

Tradizioni:

- In Germania il vischio viene indossato anche come talismano, si crede che portandolo al collo renda invulnerabili

- Nelle Fiandre si appende in casa o alla porta dei novelli sposi, nella speranza che ciò gli porti fortuna

- Nella notte del Solstizio si usa gettarne un rametto nel fuoco per proteggere la casa tutto l'anno 

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