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Ostara 

  21 Marzo

Un minuto di primavera dura spesso più a lungo
di un’ora di dicembre,
una settimana di ottobre,
un anno di luglio
un mese di febbraio.

La primavera, che aveva iniziato un leggero dormiveglia ad Imbolc, adesso esplode in un fuoco d'artificio di colori.

La vita prorompe, invade tutto con violenza, non resta spazio per la pacatezza.

Ogni colore è intenso, la luce costringe lo sguardo a cercare l'ombra, i cinguettii degli uccelli sono un'orchestra indisciplinata, i torrenti fluiscono con rinnovato vigore.

Proserpina ascende dagli inferi, si ricongiunge alla madre Demetra, niente di ciò che vive può trascurare questo evento, l'indifferenza non è contemplata, tutto si modula sulle frequenze della gioia.

Con l'arrivo della primavera la nostra vita è travolta da un cambiamento profondo, una rivoluzione che in quanto tale non può essere pacifica.

Le gemme che gli alberi stavano silenziosamente predisponendo, nel tempo di una morte apparente, esplodono e così anche i nostri sensi che adesso sono bombardati da mille sollecitazioni che sembravano dimenticate.

E' un periodo dinamico che inneggia alla vita, e che viene festeggiato fin dagli albori della storia dell'uomo.

Innumerevoli tradizioni antiche solevano ricondurre a tale festa l'idea del matrimonio tra il Dio e la Dea, il giorno e la notte, il maschile e il femminile. L'unione consensuale di forze opposte che si congiungono in un punto di equilibrio: la parola equinozio deriva da "equus nox", il giorno e la notte hanno la stessa durata. 

La tradizione pagana celebra la Dea Eostre. Il suo nome è fortemente evocativo, ci riconduce all'Est, alla culla del Sole, rimanda alla nascita, alla luce, allla fertilità. Dal nome Eostre deriva il termine inglese "Easter", usato per indicare la pasqua ma più genericamente anche la primavera.

Protagonista di questo periodo è l'uovo, simbolo universale di fertilità e prosperità. La cosmologia egiziana ricollega l'origine di tutto ad un primordiale uovo cosmico da cui prese vita il mondo; gli antichi romani solevano, per propiziare il raccolto, dipingere un uovo di rosso e sotterrarlo nei campi. 

Tradizione diffusa ad ogni latitudine  quella di dipingere le uova, nasconderle,  e lasciare che i bambini esplorino il giardino alla loro ricerca. 

A questo proposito la figura del coniglio pasquale ci rimanda ancora alla dea Eostre.

Una leggenda vuole che durante una passeggiata nel bosco, la dea Eostre si fosse imbattuta in un uccellino ferito che non poteva più volare. Temendo che non potesse così superare l'inverno, lo trasformò in una lepre, facendo in modo così che trovasse riparo. La trasformazione però non fu completa e la lepre mantenne la capacità di deporre le uova, che va ancora lasciando in giro in omaggio alla Dea che le salvò la vita. 

                      E' TEMPO PER...

 

Svuotare i cassetti, eliminando tutto ciò che non serve e che fa ristagnare l’energia nella stanza.


Camminare nella natura per riconoscere i cambiamenti della Terra mentre si risveglia. 


Circondarsi di fiori per ricordare la nostra appartenenza alla natura.


Stendere sulla tavola una tovaglia verde e candele color pastello.


Piantare dei semi in giardino o nei vasi: prendersi l’impegno di crescere le piantine con amore.


Aprire le finestre all’aria di primavera.
Imparare a creare qualcosa con le mani.


Fare un cerchio di arance che rappresentino il sole, pensando a tutto quello che il sole ci dona.


Dipingere delle uova con i simboli del sole e della luna o con delle qualità e di seguito mangiarle per incorporare l’energia del simbolo. Queste uova sono “semi spirituali” che vengono piantati al nostro interno e che germoglieranno durante l’anno.


Meditare sull’immagine dei semi.


Meditare sugli inizi, sull’aria, sull’alba.


Comprare un libro su una materia completamente nuova che ci affascina e leggerlo.


Fare qualcosa di nuovo, di mai fatto prima


Aspettare l’alba davanti ad un piccolo falò con amici.

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