
Giorno del Tiglio
28 ottobre
Il profumo intenso del tiglio sul far della sera è un rapimento estatico che si imprime in noi in modo indelebile e, nel cuore della gioia di vivere, traccia un solco di felicità che nemmeno tutta la dolcezza di una sera di luglio potrebbe spiegare
Non c’è possibilità che vi chiediate se abbiate mai respirato o meno il profumo del tiglio. E’ una di quelle esperienze che non possono essere dimenticate.
Il tiglio è un albero generoso, gentile, amico delle api che dal polline dei suoi fiori producono un inconfondibile e profumato miele. Sfoggia un’altera bellezza in ogni periodo dell’anno. In primavera si adorna di delicati fiorellini bianchi, tanto piccoli che sembra impossibile che emanino un profumo così potente. In estate poi mette in atto una geniale strategia per spargere i suoi semi: li dota di una piccola elica così che possano allontanarsi dalla pianta madre e crescere al sole. E’ una gioia camminare in estate tra i viali di tiglio, col naso all’aria per osservare la bizzarra pioggia di questi piccoli elicotteri che sembrano dotati di una volontà propria. In autunno le foglie del tiglio diventano di un giallo intenso che fa splendido contrasto con il marrone scuro del tronco, cadono lentamente ammantando le strade, per poi lasciare ammirare la perfetta architettura dei rami spogli in inverno.
Non è soltanto un albero da viale, i fiori del tiglio contengono numerosissime proprietà curative. Sono ricchi di Sali minerali e vitamina c e, una volta secchi, si usano per un profumato infuso dagli effetti calmanti, perfetto per combattere, ansia, stress ed insonnia. La tisana di tiglio ha anche proprietà diuretiche e vasodilatatorie e aiuta in caso di crampi allo stomaco.
Tanto dolce è il profumo di questo albero, quanto lo sono le storie e i significati a lui connessi. I greci lo ritenevano un simbolo di femminilità e lo consacravano alla dea Afrodite. Dentro ogni tiglio riposa lo spirito della ninfa Filira, figlia di Oceano, amata da Crono. La passione del titano venne scoperta dalla moglie Rea cosicché lui fu costretto a scappare trasformato in cavallo. Dall’amore tra Crono e la ninfa nacque il centauro Chirone, allenatore di eroi come Eracle e Aiace, il cui aspettò sgomentò tanto l’incredula madre che questa supplicò suo padre di poter smettere di vivere. Oceano la trasformò in un albero che prese il suo nome, Filira, cioè tiglio in greco.
Ma la mitologia connessa al Tiglio non termina qui. Un altro celebre mito greco, caro ad ogni animo romantico appassionato di mitologia classica, lo vede protagonista. Nelle metamorfosi di Ovidio si parla della storia di Filemone e Bauci, un’umile coppia di sposi che viveva di stenti in una capanna in Frigia. Un giorno Zeus ed Ermes, girarono la regione in sembianze umane, bussando ad ogni uscio in cerca di ospitalità. Furono rifiutati da tutti, tranne che da Filemone e Bauci che li ospitarono nella loro povera casa, poiché l’ospitalità era un valore sacro a Zeus. Il dio non perdonò l’empietà dei Frigi e li punì scatenando su di loro la sua ira. Risparmiò però i due coniugi, la cui casa venne trasformata in un lussuoso tempio dedicato a Zeus, e chiese loro di esprimere un desiderio. Gli sposi domandarono di poter vivere come sacerdoti del tempio e di poter continuare a stare insieme per sempre. Fu così che quando Filemone e Bauci furono prossimi alla morte, Zeus li trasformo in un albero di Tiglio e in una Quercia dai tronchi meravigliosamente intrecciati. L’albero poderoso esisteva davvero in Frigia ed era sacro e venerato dai Greci.
Per questo il tiglio rappresenta non solo la femminilità, ma anche l’affetto coniugale, il “per sempre insieme”, l’amore che, proprio come i longevi alberi di Tiglio, può vivere attraverso i secoli.

